LE LUMINESCENZE

Di Enrico Ruggini

Articolo apparso sul N.293 del "Giornale dei Misteri" Marzo 96

 

"Le mani di Roberto erano avvolte da una sorta di fluido luminescente, leggermente azzurro; non un alone immobile, ma qualcosa di guizzante e mutevole, imprevedibilmente e continuamente variabile, come fiamme su un ceppo ardente. Questa luce aveva una strana corposità e densità e seguiva le mani che si muovevano continuamente e lentamente, morbidamente come se fossero state immerse nell'acqua; si aveva la sensazione che per esse la gravità non esistesse. Durante questi movimenti, l'alone luminescente, o meglio il fluido luminoso, seguiva il movimento delle dita, di ciascun dito, ora componendosi in un’unica massa dai bordi fluttuanti, ora scomponendosi in singole parti, quasi prolungamento delle dita stesse, quando più intenso e più densamente colorato, quando più evanescente e labile. Da esso salivano spirali opache che si allargavano verso l'alto, così come fossero sbuffi di fumo, ma di una densità rarefatta, come stracci di veli grigi sospinti in alto da una qualche corrente, che scomparivano poco al di sopra delle nostre teste... Durante la manifestazione ha chiesto che fosse, per un momento, accesa la luce, ed ha mostrato le sue mani vuote facendo vedere dorsi e palme...".

Con queste parole, tratte dalla sua testimonianza, Giorgio Agostini ci introduce al fenomeno delle luminescenze che è forse il più frequente negli ultimi quindici anni della medianità di Roberto Setti e, per taluni, anche il più affascinante tra i vari fenomeni. Le luminescenze accompagnavano quasi regolarmente la formazione di un apporto, ma potevano verificarsi a prescindere da questo, e talvolta prendevano il poco rassicurante aspetto di un falò attorno a uno dei partecipanti, ma senza mai produrre danno alcuno, in quanto non sviluppavano calore né altre alterazioni termiche, come testimonia la dott.ssa Carmen Bogliolo Zammarano:

"... luce che dalle mani offerte del medium prende vita e sale in spirali sempre più alte, azzurrine. La Voce mi chiama,mi avvicino. Le mani di luce mi toccano, ma non sento il tatto. La fiamma che non brucia, ma ama, esce ora anche dai miei vestiti: vedo tutta la stanza illuminata, i volti dei presenti, sembro avvolta da fiamme azzurre. Un amico mi racconta, dopo, di avere avuto quasi paura per me. Io vivo uno dei momenti più belli di tutta la mia vita...".

In rari casi, queste luci, avevano la capacità di permettere la visione in trasparenza del corpo, così che in una occasione, agli attoniti presenti, fu mostrata la struttura ossea della scatola toracica del medium. Il contatto con le luminescenze non lasciava, a seduta terminata, alcuna traccia sull'epidermide sia di Roberto Setti che di chiunque le avesse toccate, se si escludono delle minuscole stelline di luce intermittente che perduravano, anche a luce accesa, alcuni minuti. Queste luminescenze parevano sprigionarsi da una sostanza che sembrava affiorare dalle dita di Roberto Setti, mentre era in stato di profonda trance e attraverso di lui parlava Michel, la Guida fisica della cerchia, come racconta Loretana Angelucci:

"... mi alzo e, guidata dalla luminosità delle mani del medium, mi avvicino a lui e mi piego sulle gambe, così da essergli non solo vicina, ma in modo da trovarmi alla sua stessa altezza. Le mani di Roberto offrono uno spettacolo affascinante:

resto a guardarle incantata... Dalle dita di Roberto si staccano tante luci a forma quasi di gocce, tutte uguali, che palpitano continuamente e si muovono come immerse in un campo magnetico che si estende fino a due centimetri di distanza dalle dita del medium... mi chiede di porgergli le mie mani, io obbedisco e le sue dita scorrono dolcemente sulle mie. Il fenomeno luminoso e la sensazione tattile mi permettono di dichiarare che non avverto la presenza di nessun oggetto...".

In più occasioni, a scopo dimostrativo, Michel, durante il fenomeno delle luminescenze, invitava gli astanti ad accendere la luce, e regolarmente tutti potevano constatare che sulle mani di Roberto, dalle quali l'istante prima si sprigionavano spirali di fumi biancastri e luci verdi, e sulla cui epidermide pareva muoversi una sostanza luminosa e viva, non vi era la pur minima traccia di alcunché.

Cercando la frode... senza trovarla

Il fascino che questo fenomeno suscitava, e l'emozione che provocava, ha mosso in molti la curiosità per un avvenimento inspiegabile dalla odierna scienza, e ha spinto taluni a compiere addirittura indagini di laboratorio. Riportiamo qui di seguito la sintesi di una conferenza del dott. Ferraro: 

"... Un fenomeno concomitante con l'apporto è quello per cui l'oggetto si forma nelle mani del medium che diventano luminescenti ed emettono un vapore biancastro. Lo scopo che ci siamo prefissi è stato quello di vedere se è possibile, in via sperimentale, realizzare questo fenomeno con il trucco e lo abbiamo fatto a Genova, a livello universitario. Ci siamo accorti che mescolando due soluzioni (segue descrizione in termini tecnici - ndr.J con acqua ossigenata, nitrato di sodio e di metilsalato, si riesce ad avere una luminescenza simile a quella che si caratterizza in queste manifestazioni medianiche. Però cosa succede? Io devo preparare due soluzioni piuttosto complesse e piuttosto difficili da trovare per quanto riguarda i componenti, mescolarle: improvvisamente questa miscela delle due soluzioni diventa luminosa, una luminescenza che dura circa cinque ore e che non può essere interrotta in nessun modo. Nel corso di questi fenomeni invece (una seduta dura in media circa un'ora - ndr.) la luminescenza inizia lentamente sulla punta delle dita del medium, si estende lungo le falangi, raggiunge il palmo della mano e in questa massa luminosa si forma l'oggetto dell'apporto.

Io ho potuto seguire l'estrinsecarsi di questi fenomeni molto da vicino, perchè mi è stato concesso di sedere sempre accanto al medium (...) Ora questa manifestazione riprodotta in laboratorio è assolutamente impossibile da ottenere per quanto riguarda l'inizio e la fine del fenomeno (la luminescenza cessa subito dopo la fine della seduta), ma anche per la concomitanza di emissioni di vapori che si potrebbe ottenere solo con delle sostanze altamente corrosive che poi devono essere rimosse dalle mani con un lavaggio prolungato, in quanto lascerebbero dei residui considerevoli. Mentre quando noi accendiamo la luce, le mani del medium sono perfettamente pulite e asciutte, e non gli è stato certo possibile rimuovere quelle sostanze con un lavaggio. Inoltre i fumi emessi sarebbero estremamente tossici, quindi se si volesse fare con il trucco un fenomeno simile, non sarebbe assolutamente possibile farlo in un salotto.

Questo fenomeno della luminescenza ha anche un altro aspetto: delle punte luminose come delle piccole lucciole che rimangono, anche a luce accesa, non solo nelle mani del medium, ma anche nelle mani di coloro che sono venuti a contatto con lui nel corso del fenomeno. Io stesso ho esperimentato e sono rimasti nelle mie mani dei piccoli punti luminosi che si accendevano e si spegnevano. Così, con il prof. Guanti, si è concluso che non è assolutamente possibile con i mezzi correnti di laboratorio ottenere queste manifestazioni; egli si è poi consultato con alcuni colleghi specialisti in chimica organica durante un congresso negli Stati Uniti e gli è stata confermata la
sua deduzione...".

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