UNO STRAORDINARIO CASO Dl MEDIANITA'

 

 Indagini sui fenomeni fisici

del Cerchio Firenze 77

 

 

Nell'ambito di un circolo medianico fiorentino si sono prodotti  per decenni, fenomeni fisici eclatanti. Le ricerche  condotte da numerosi studiosi sembrerebbero evidenziare la toro genuinità, che però non implica la dimostrazione dell'intervento di entità disincarnate. Alcuni fenomeni comunque suggeriscono la necessità di una attenta riflessione su questo caso di medianità.

 

di Alfredo Ferraro

 

 Penso che le numerosissime testimonianze di persone qualificate nelle più disparate discipline, abbiano infuso (nei non oppositori per partito preso) la convinzione che i fenomeni fisici estrinsecatisi per decenni in seno al Cerchio Firenze 77 per la medianità di Roberto, siano stati genuini. È tuttavia noto che un fenomeno fisico, per quanto clamoroso, non è mai stato e non sarà mai in grado di confermare l'intervento in relazione a tale casistica, di entità disincarnate: di “spiriti” insomma.
A me è tuttavia capitato un caso eccezionale, Ovvero di assistere a un apporto, collegato a un flesso intellettivo che, a livello personale, non me la sento di giudicare casuale. Ai lettori, completa libertà di giudizio  Sempre che mi credano.
Per aiutarli a credere, giuro che quanto espongo, corrisponde a verità (se il giuramento, in ambito giuridico, è accettato al punto da subordinargli. imponendolo a un teste, l'assoluzione o la condanna di un imputato, perché dovremmo disdegnarlo in parapsicologia?).

 

Con mia moglie ho portato un giorno a Firenze. per assistere a una seduta del Cerchio, un'amica che, per certo, non aveva mai avuto alcun rapporto con persone di quel gruppo. Durante il viaggio, le dissi: 'Vedrai, Nuccia, che l'apporto sarà per te. “Vorrei tanto - fu l'immediata. risposta - che avesse un significato per mia figlia Orietta”.

 

Non scendo nei particolari in relazione all'oggetto che venne apportato, mandando a proposito a quanto già stato scritto (1).
Si trattò di una splendida maschera d'argento: un ex-voto, di quelli un tempo collocati sugli altari di Santa Lucia, in relazione a guarigioni di malattie agli occhi. Il nesso intellettivo fu di un interesse eccezionale.
La giovane Orietta, non soltanto - come poi affermò - da bambina era sempre stata ossessionata dar timore di divenire cieca, ma - e questo è ben più significativo - poco tempo prima aveva risposto all'appello di un predicatore, implorante un aiuto per una donna povera, la cui vista poteva essere salvata soltanto a seguito di un costoso intervento chirurgico. E Orietta aveva fatto un'offerta con uno slancio che l'indusse a donare una somma,. per lei. e in quel momento, indubbiamente non trascurabile. Come si può non ipotizzare un nesso fra il desiderio di Nuccia e l'oggetto apportato? Comunque è questione d'opinione.

 

La maschera d'argento (ex-voto) apportato a!la signora Nuccia Ghezzi, con un probabile nesso intellettivo con il desiderio precedentemente espres­so dalla destinataria dell'oggetto.

 

Ma, dal punto di vista oggettivo, quell'apporto, come tanti altri e state caratterizzato da un fenomeno che, penso, sia la prima volta che viene divulgato. Infatti e state ripetutamente accertato che oggetti fotografati subito dopo la seduta con una macchina immediata (Polaroid) non erano... fotografabili.
Indubbiamente da essi veniva emanato un quid -che bruciava- come si suol dire - la pellicola, allo stesso modo che si fosse fotografata una lampada accesa. Il giorno appresso, invece, gli oggetti caratterizzati da detto fenomeno,

potevano essere regolarmente ripresi fotograficamente. E evidente come un tale fatto, ripetutamente accertato sul piano testimoniale, lo si sarebbe potuto chiarire soltanto in un laboratorio scientifico, in grado di rilevare le presunte radiazioni e di definirne, se possibile, la natura. Non essendo ciò state fatto, non v'e che considerare questi ripetuti accertamenti, come un indizio aneddotico di paranormalità, purtroppo non convalidato.

 

Un altro fenomeno che, ritengo, sia stato unico, consiste nella lentezza con cui, nella maggior parte dei casi, gli ap­porti si formavano. Più di una volta ho avuto la fortuna di fotografare un tale fenomeno, in particolare in merito a un fregio d'ottone qui riprodotto, sia in fase di formazione, sia a completamento avvenuto.
Molti oppositori sostengono il trucco, asserendo che la parte mancante sia celata nella piega del palma della mano immediatamente sotto il dito indice.
La ragione della posizione dell'oggetto incompleto e tuttavia giustificata dal fatto che la mano era abbassata sulla destra allorchè scattai la foto, sicchè 1'oggetto, per gravita, s'era appoggiato a quella piega del palmo, senza la quale sarebbe caduto a terra. Inoltre, se si analizza il disegno, e evidente come la parte a destra della linea A-B sia tanto ampia che sicuramente, non potrebbe essere stata celata in un ripiegamento del palma co­si poco profondo.

Anche l'oggetto in questione (metallico) venne fotografato subito dopo la seduta, tuttavia in pili riprese, per cui ci si rese conto che, quanto più tempo passava, tanto più esso era fotografabile -, a conferma che quell'ipotetica energia di cui era presumibilmente impregnato (2) si stava esaurendo con un decremento relativamente rapido.
 La foto qui riportata non e stata una delle prime (come quella della maschera d'argento), per cui, seppure assai pallido, l'oggetto è perfettamente riconoscibile. Un altro caso analogo ha riguardato un anello, del Quale e risultata evidente la formazione lenta.
In quanto alle illazioni circa una simile casistica, sono possibili due ipotesi, quella della smaterializzazione-rimaterializzazione (sostenuta dalle entità), sia quella del transito iperspaziale; in merito, tuttavia, non scendo in particolari, rimandando a quanta ho detto altrove (3).

 

Inoltre il fenomeno iloclastico (4) dell'apporto e stato, nella stragrande mag­gioranza dei casi, accompagnato da un epifenomeno di un estremo interesse, ovvero la manifestazione di una particolare luminescenza delle mani di Roberto, a sua volta concomitante con la comparsa sulle mani stesse di una massa pastosa, luminosa e filante, di ectoplasma (5) emittente vapori biancastri. Alla luce, tuttavia, la sostanza spariva (sono stati fat­ti numerosi controlli, e le mani sono sempre risultate perfettamente asciutte. Inoltre il fenomeno era caratterizzato da un tipico odore, assai prossimo a quello dell' ozono.

 

 

 

II risultato della foto eseguita subito dopo la seduta con apparecchio Polaroid. La parte destra e messa in evidenza tracciandone il contorno. Come si vede, !'oggetto non si e lasciato fotografare e lo stesso è visibile solo con difficoltà, attra­verso alcune ombre.

 

 

Disegno che pone in evidenza, data la larghezza della parte a destra della linea A-B, l'impossibilità che la parte mancante fosse celata in una piega del palmo della mano.

 

Altro particolare di rilevante interesse, consisteva nel fatto che la manifestazione era accompagnata pure da diffusione di particelle luminose, spesso rimaste aderenti alle mani dei presenti invitati a toccare quelle del medium, palpitanti. ovvero a luminescenza intermittente; il fenomeno e stato definito «effetto lucciola».

 

Le due fasi del/'apporto lento di un fregio di ottone.

 

 

Non essendo possibili, per ragioni sia pratiche sia morali, effettuare in merito indagini di laboratorio, mi sono preoccu­pato di

 

condurre in sede accademica ­grazie una cortesia del prof. Giuseppe Guanti, dell’Istituto di Chimica Organica dell'Università di

 

Genova - prove sperimentali per conseguire appunto in laboratorio, analoghi risultati. Ovviamente in relazione a un epifenomeno e

 

non certo a un ottenimento di "apporti sperimentali" !

 

Poichè in commercio sono reperibili lampade chimiche di emergenza. di produzione americana. basate sull'impiego di due soluzioni

 

che. mescolate, danno luogo a una terza soluzione risultante, caratterizzata da luminescenza analoga a quella peculiare dei fenomeni di

 

apporto ottenuti tramite Roberto, ho fissate la mia attenzione su dette lampade. I risultati sperimentali cui, assieme Al prof. Guanti.

 

siamo pervenuti, fu che mescolando le due soluzioni seguenti:

 

a) clorocarbopentossi ossalato e fenilantracene in dibutilftalato;

b) idrogeno perossido (acqua ossigenata), salicilato di sodio e dimetilflalato in alcol butilico, bagnando poi le mani con il composto risultante, le stesse divenivano luminescenti in modo identico a quanto avveniva durante le  sedute con Roberto e, per di più, con emanazione di un odore a sua volta identico a quello emergente dalle mani di Roberto.

 

In un primo momento rimasi traumatizzato, in quanto confesso d'aver temuto - nonostante la sicurezza acquisita dopo d'aver frequentato per qua1che anno quel Cerchio - di essere rimasto vittima di una grande mistificazione.

 

Ben presto, però, l’analisi dei fatti ha consentito di  stabilire i seguenti punti essenziali:

           

1) La luminescenza sulle mani di Roberto iniziava dalla punta dei polpastrelli, per estendersi poi gradualmente al resto delle mani; la chemiluminescenza ottenuta in laboratorio era immediata e totale, in concomitanza col mesco­lamento delle due soluzioni.

 

2) 2) Durante le sedute venivano emessi vapori bianchi; in laboratorio non e stata notata alcuna analoga emissione;

 

3)l3) Il fenomeno, durante le sedute, durava qualche minuto, per poi estinguersi rapidamente ad apporto avvenuto; in laboratorio si e accertato che la chemioluminescenza, una volta innescata, durava ore ed era impossibile eliminarla

(forse lo sarebbe state per via chimica, ricorrendo ad altra sostanza, ma è comprensibile come una tale posizio­ne non sia da considerare).

4)

Le4) Le mani di Roberto rimanevano asciutte sia durante che dopo il fenomeno; ]a prova chimica ha implicato la bagnatura delle mani e la necessità di abbondante lavaggio per ripulirle.

 

L'oggetto fotografato qualche tempo dopo la seduta, allorchè la presunta energia, emessa, era decaduta si che ne risultano evidenti i tratti essenziali. ­

 

5) 5) Il fenomeno era concomitante al formarsi dell'apporto; in laboratorio ­ovviamente - nessun apporto ha accompagnato gli esperimenti.

   

A seguito delle prove condotte, il prof. Guanti mi ha inviato una lettera, da me stesso richiesta, in cui dichiara che Ia riproduzione in laboratorio del fenomeno concomitante con gli apporti ottenuti in seno al Cerchio Firenze 77, è - allo state attuale della conoscenza - impossibile.

Per ulteriore scrupolo, dopo breve tempo dall'incontro che ebbi con lui, il prof. Guanti partecipò a un congresso internazionale di chimica organica negli USA, e interpellò qualche collega e mi disse che pure esperti accademici di rino­manza internazionale, hanno escluso come sia possibile realizzare col trucco, quanto accadeva durante le sedute del Cerchio Firenze 77.

 

In un'altra occasione, ebbi la conferma - quanto meno - della paranormalità delle manifestazioni di cui Roberto era capace. Infatti, gli sottoposi un oggetto frutto di un precedente apporto, che avevo preventivamente reso radioattivo (e io soltanto ero al corrente del prov­vedimento). Ebbene, lo strumento in questione (o per chi accetta l'interpretazione spiritica l'entità comunicante) percepì che l'oggetto aveva subito un bagno in sostanza radioattiva, fatto questo che e assolutamente non rilevabile per via normale, ovvero senza strumentazione.

Inoltre, m'ero ripromesso di captare con un tubo a vuoto i vapori bianchi emessi dalle mani di Roberto, per una successiva analisi, sicchè portai con me e all'insaputa di alcun altro, un dispositivo adatto all'operazione, celato in una borsa a mano. Durante la seduta, non appena vidi che l'emissione di fumi bianchi era particolarmente intensa, feci soltanto l'atto di portare la mano alla borsa con­tenente il dispositivo aspiratore, che lo strumento (o l'entità comunicante, per gli spiritisti) reagì immediatamente, invitandomi a non procedere. Le parole furono queste: -Non farlo .., non farlo... sottrarresti materia al corpo dello strumento!.

 

Roberto mostra Ie mani, senza alcuna traccia di sostanza alcuna, nel corso di una manifestazione d'apporto. La freccia indica - sulla la poltrona ­un oggetto in corso di formazione.

 

* * *

 

A questo punto, il lettore si domanderà come io interpreto i fenomeni di cui so no stato attento osservatore. Procedederò in  modo schematico, questa è, per punti, la mia posizione:
 

a) Mi sono accostato al Cerchio Firenze 77 da fisico e, pertanto, con spirito critico, rendendomi ben presto conto di un'incredibile realtà.

b)

b)b) Sicuro che i fenomeni fisici sfruttino energia, sia pure non ben definita, fornita dall'individuo, ho concluso e tutt'ora sostengo che un fenomeno fisico, per quanto rilevante - come del resto ho già detto - non e sufficiente a confermare la matrice spiritica.

c)

Iuc) Indubbiamente il nesso intellettivo fra l'apporto della maschera d'argento di cui ho detto, induce invece a propen­dere per una «gestione» quanto meno paranormale, del fenomeno d'apporto (almeno in relazione al Cerchio Firenze 77). Per di più molti sono stati a Firenze gli oggetti pervenuti con un non ambiguo significato per coloro cui erano destinati.

d)

d)d) Successive esperienze in seno al genovese Cerchio Ifior, oltre a una maggiore attenzione riservata alla messaggistica del Cerchio fiorentino, mi hanno indotto ad accettare la possibilità, in determinati casi e con soggetti eccezionali, che certe manifestazioni intellettive siano realmente spiritiche.
Tuttavia escludo che, a livello scientifico-galileiano, sia possibile giungere a una conclusione razionale in favore di tale interpretazione. Soltanto a livello razionalistico. ammetto accettazioni personali e oggettivamente indimostrabili, alla luce di tre presupposti essenziali: la stabilità nel tempo delle comunicazioni. la lora congruenza e il finalismo.
Validi questi tre punti, si può accettare che i fenomeni fisici abbiano un significato. direi, di richiamo, a favore della messaggistica, appunto se stabile, congruente e finalistica. Ed è il finalismo che, secondo me, giustifica la casistica fisica. Questa però è filosofia e non scienza, ed è giustificatissimo, a mio parere, che non sia proponibile la sua inclusione nella parapsicologia. Sostengo però che un parapsicologo possa interessarsene con lo stesso diritto che gli consente di essere pure - che so, ­collezionista di francobolli. Col vantaggio, tuttavia, che il parapsicologo parte da un trampolino più alto, analizzando i fenomeni paranormali di frontiera che non dedicandosi alla filatelia. E questo che dovrebbe indurre gli oppositori per partito preso, cui ho fatto cenno all'inizio, a comprendere che certe polemiche non sono costruttive ma denotano soltanto intolleranza.

 

Alfredo Ferraro

 

Genova, 12 giugno 1979

 

Dott. Alfredo FERRARO

Viale delle Sacramentine, 5/13 1614 5 - G E NOV A

 

In relazione al fenomeno descritto nel Suo libro e concernente manifestazioni che avrebbero luogo in seno al "Cerchio Firenze 77 nel merito delle quali ovviamente non entro, posso precisare quanto segue:

 

“Esistono numerosi casi di reazioni chimiche che, anche a temperatura ambiente, sviluppano energia luminosa (chemioluminescenza).  Tuttavia, sulla base dei dati di letteratura, non sono noti processi di questo tipo che, per mescolamento di reagenti non corrosivi, sviluppino temporaneamente fumi biancastri non tossici, senza che rimanga alcun residuo alla fine della reazione.

 

Rimango a disposizione per eventuali indagini scientifiche e Le invio i migliori saluti.

 

(Firma)

Prof. Giuseppe GUANTI

Docente di Chimica Organica

Università di Genova

 

La lettera del prof. Guanti dell'Università di Genova, a conclusione delle prove condotte in Ioboratorio.

 

Messina Oggi - settembre 1984

 

 

 

(1) Cerchio Firenze 77 – Oltre l’illusione – Ed. Mediterranee, pag.45

A.FERRARO – Spiritismo, illusione o realtà. – Ed. Mediterranee, pag.146

(2) Si tratta ovviamente di un'illazione, in quanto nessuna con valida ha mai consentito il rilevamento di un'energia-psi solo ipotetica. Ciò non toglie che la stessa implichi il mondo fisico: nella fattispecie. l'impressione di una pellicola fotografica.

(3) A, FERRARO, Op. cit. pagg. 129-135.

(4) L'azione psi sulla materia e definita ilo­clastica dal parapsicologo francese Rene Sudre.

(5) Ipotetica sostanza responsabile delle materializzazioni medianiche, forse energia-psi particolarmente concentrata. L'ectoplasma pare in grado di organizzarsi in qualsiasi forma e tipo di materializzazione.

(6) Ciò in modo conforme alla teoria spiritica, secondo la quale l'ectoplasma rientra nel corpo dello strumento che l'ha emesso, all'estinguersi del fenomeno.