DIALOGHI CON DIO

 

Figlio mio, non ostinarti a cercare la felicità dove non l'ho posta.

Essa non è nel possesso dei beni materiali, nell'appagamento dei sensi, nell'esaltazione, del tuo io o nell'accondiscendenza che tu puoi avere nei riguardi dei tuoi simili.

Io solo sono la vera beatitudine.

Il mondo dei fenomeni in cui ti muovi ed agisci non deve essere lo scopo della tua vita, ma solo un mezzo che ti conduce a Me, perchè, io solo sono la tua vera esistenza, la tua vera essenza.

Per quanto tu sia debole, insufficiente e misero, per quanto abbietto tu sia giudicato,o tu sia, ricordati:

io ti amo, perchè io solo sono il vero amore.

Cercami e non sarai deluso, trovami e non conoscerai mai più il dolore.

 

Pace a voi.      

                                                                                                                KEMPIS

 

 

Rivolgiamoci a Colui che è la Realtà del Tutto; dischiudiamoci a Lui che è reale dimensione d'esistenza di ogni essere e supereremo le contingenti limitazioni.

 

"Sì,Padre, nell'esistenza di ognuno c'è un giorno In cui è udita la Tua voce. Non sia che quel giorno essa dica:

"Io non ti ha dato la vita nel mondo perchè tu portassi la morte.

Non ti ha dato il desiderio perchè tu divenissi avido.

Non ti ho dato la mente perchè ti rendessi schiavo dei suoi tranelli;

nè ti ho dato la tranquillità perchè tu vegetassi,

e il progresso perchè ti circondassi di cose inutili o perdessi la tua vita nella ricerca di quelle.

Non ti ho dato la grandezza perchè tu disprezzassi gli umili;

nè ti ho dato il potere perchè tu opprimessi e operassi  ingiustizie.

Non ti ho dato la pace perchè tu la distruggessi,

e se ho permesso la guerra è perchè tu apprezzassi l'intesa.

Se ho permesso il dolore che viene dall'egoismo dei tuoi simili e dal tuo,

è perchè tu comprendessi lo splendore dello altruismo.

Se ho permesso l'intolleranza, l'offesa, la schiavitù, è perchè tu perseguissi le virtù contrarie.

E Se ho permesso che tu fossi umiliato, sfruttato, incompreso,

è perchè tu imparassi a non umiliare, a non sfruttare, a comprendere,

imperciocchè una vita felice, ma sterile, non è tanto preziosa quanto una tormentata che doni comprensione.

Ma io ti ho dato la vita nel mondo perchè tu lo rendessi più bello;

ti ho dato l'abbondanza perchè ti fosse più facile donare;

ti ho dato il benessere perchè tu avessi pietà di chi soffre; ti ho dato la sapienza perchè tu creassi.

Ti ho dato il desiderio perchè tu desiderassi il bene dei tuoi simili,

e la mente perchè tu comprendessi che una sola cosa è necessaria e quella tu scegliessi:

quella cosa che ti conduce al di là degli opposti, là dove non v'è separazione, dove causa ed effetto sono una sola Realtà.

 

Pace a voi.                       

                                                                                                                 KEMPIS

 


"sì, Padre. La mia presunzione mi fa così cieco della Tua grandezza e della mia nullità che vorrei,quale sono, essere eterno.

Penso di avere tante qualità da avere il diritto di rimanere intatto eternamente, come simulacro della perfezione umana.

L'essere diverso dagli altri non mi spinge a comprendere ciascuno, come me, incompleto; ma mi fa sentire a loro superiore e meritevole della particolare Tua attenzione. Perciò rifiuto l'idea di entrare in comunione con loro."

 

"Tutto questo, figlio mio,perchè non ami.

Quando, dopo aver imparato a non uccidere, a non rubare, a non desiderare la roba di altri, a non rendere falsa testimonianza, a onorare il padre e la madre, a non fornicare, a non desiderare la donna d'altri, a santificare le feste, a non nominare il mio nome invano, a non avere altro Dio fuori di me, e perciò a pormi sopra ogni cosa, tu, per amore, dimenticherai tutto ciò, allora amerai veramente di quell'amore che non conosce condizioni, timori, riserve, ed io ti dirò:

"Hai molto amato e molto ti è perdonato!"

Amando veramente tu comprenderai che nulla più ti importa di te stesso e che la più grande felicità è nella comunione con l'oggetto del tuo amore, scopo e coronamento finale della tua esistenza."

 

Pace a voi.      

                                                                                                                  KEMPIS

 

Signore, la logica mi fa concludere che il caso non può esistere, e che una catena di cause e di effetti mi indirizza nel mio vivere, pur consentendomi quella libertà che ignota agli esseri dalla coscienza in potenza. Signore, posso riconoscere il fine immediato della vita naturale, che è quello di perpetuare sè stessa, perciò ragionevolmente posso credere che tutto ciò abbia un fine più ampio, che sfugga alla mia costatazione.

Se Tu sei capace di trasformare la materia insensibile nella coscienza del santo, allora Signore, Tu sei amore!

E benchè non abbia la percezione di quanto Tu sei, umilmente Ti ringrazio con tutto l'amore di cui sono capace e che Tu giorno per giorno, istante per istante alimenti, alimentando la mia stessa esistenza.

Signore, fa che il Tuo amore riunisca tutti noi tuoi esseri. e che non venga mai meno, ma anzi sia sempre in noi, giorno per giorno, istante per Istante. Perchè così Ti conosceremo e nulla più ci sarà oscuro.

 

Pace a voi.      

                                                                                                                                        KEMPIS

 


Chi sei TU, essere assoluto di cui noi siamo atomi? Tu che trascendi le nostre limitazioni ed il morire di ogni istante? Tu che ci salvi dall'immobilità e ci fai evadere dalle condizioni di limitatezza? Tu che ci fai esistere e non releghi la nostra coscienza ad uno stato di incompletezza? Tu che esisti nel superamento di ogni separatività, nella comunione di tutti gli esseri? Chi sei?

 

"Io sono spirito e materia,e nulla di tutto questo.

Sono maschio e femmina, e nulla di tutto questo.

Non sono neppure un io, perchè in me non esiste distinzione, separazione, limitazione.

Infatti comprendo il Tutto.

Comprendere il Tutto significa non conoscere esclusione alcuna, privazione alcuna.

Non conoscere l'angoscia che nasce dal desiderio di avere o di essere ciò che non si ha o non si è.

Essere Il Tutto significa "essere" e quindi avere la pienezza assoluta.

Per te io sono tutto quanto ti manca per essere assoluto.

Tutto quanto sperimenti ti conduce a me, perchè io sono il tuo destino.

Apparisco nascosto ai tuoi occhi, eppure sono palese a chi voglia trovarmi.

Non attribuirmi qualità che hanno un contrario, perchè mi limiti.

Dunque io sono illimitato, ma pure questa è una qualità, dunque io sono indefinibile.

Sono il tuo essere e il tuo non essere in forza del quale sei come sei, imperciocchè ogni cosa del mondo relativo esiste perchè esiste il suo contrario.

Ma io sono la spiegazione dei contrari perchè li trascendo.

Sono Colui che dalla materia bruta trae la coscienza In forza della quale tutto esiste.

Se Infatti ciò che è non sentisse o non fosse sentito, non esisterebbe.

Così il prodigio dell'esistenza è il prodigio della coscienza.

Esistere è sentire di esistere. lo sono l'esistenza assoluta. Perciò sentire di esistere è sentire me".

Ogni essere mi sente, perchè sente di esistere, ed in forza della sua stessa esistenza lo sono presente in ogni essere.

La semplice coscienza di esistere è la mia più velata manifestazione negli esseri, ma io sono anche ciò che alimenta la loro coscienza.

Perciò sono la gioia che aneli e il dolore che ti schianta; sono l'ambizione che ti spinge alla conquista ed il vuoto che alla conquista subentra.

Per ampliare la tua coscienza non esito ad edificare una civiltà o a distruggerla.

Tutto io faccio in funzione di te,del tua vero bene.

Vedi coloro che ti circondano? Gioiscono, soffrono, si muovono, vivono e ciò che tu vedi di loro avviene per te.

Vedi che accade nel mondo? Accade per te!

Anche ciò di cui hai avuto solo una scarna notizia, sentito un lontano eco, è avvenuto per te, figlio mio.

Il sole sorge e tramonta, le stagioni si susseguono, i pianeti percorrono le loro orbite, gli universi nascono e periscono e tutto ciò io lo faccio accadere per te, figlio mio!

Dunque io sono la sostanza che ti costituisce e lo spirito che ti anima, poichè tu sei in me ed lo sono in te, figlio mio.

Ma non mi fermo solo a questo, perchè rendo partecipe di me stesso ogni essere ed a ciascuno mi dono interamente senza riserve, fino al punto che ogni distinzione "io e te", ogni separazione, sono solo illusorie e lo sono solo quel tanto necessario a farti esistere, a donare all'essere la coscienza assoluta.

Questo io sono.

 

Pace a voi.      

                                                                                                                              KEMPIS

 


...Sì è vero, tu non sei quel Dio lontano nella sua immensità, che misura la sua onnipotenza con la fragilità dell'uomo, che ci beffa dandoci la mente per nascondersi dietro l'assurdo dogma e quindi confonderci.

Tu non sei quel Dio che fa dei nostri errori, colpe meritevoli di eterna pena, che nega la sua grazia a chi non lo riconosce. E come possiamo riconoscerti se è vero che non potremmo mai comprenderti?

Tu non sei quel Dio che ha bisogno di essere pregato, lusingato per poi assecondare taluno ma non ai sa chi e perchè.

Quel Dio sono abituato a pregare. Ma se mi si toglie un Dio così enigmatico e despota, debbo necessariamente rimanere smarrito? Impedito nel senso mistico? E quale può essere la mia preghiera, se ancora ha un senso pregare? Come posso rivolgermi a te, Padre, se tu non sei una persona? Come posso pregarti per chiederti qualcosa, quando già tutto tu mi dai prima che lo chieda? Come posso pensare di capire qual'è il mio bene e quello domandare, quando il mio sguardo non va oltre le mie limitazioni ed il mio giudizio, di conseguenza, è così parziale?

Posso pregare solo di scusare la mia presunzione di sostituirmi a te nel sapere che cosa mi è necessario senza considerare che solamente il vero bene è la vera mia necessità, non quella che credo tale.

La mia preghiera non può essere che un ringraziamento.

Debbo ringraziarti perchè non mi ascolti, perchè non fai la mia volontà, ma la tua.

La mia preghiera non può essere un contatto con te, perchè già io sono nel tuo seno in modo indivisibile, nonostante la mia incoscienza, e mai, per nessuna cosa che io faccia o senta, tu mi ripudi, mai l'esistenza che mi comunichi viene meno. 

Padre, se ciò a cui vado incontro lo debbo subire per il mio bene fa che trovi la forza per subirlo anche se non ho la consapevolezza della sua necessità, ma se deve accadermi per stimolarmi a lottare e reagire perchè non accada, fa che trovi la volontà e la determinazione che mi sono necessarie. La mia preghiera può essere solo quella di rivolgermi a te, Padre, per trovare, io o altri, la consapevolezza di una simile verità, perchè in tale consapevolezza si spegne ogni affanno, ogni paura, ogni smarrimento, ogni solitudine e si trova ogni serenità, ogni certezza, ogni conforto, ogni pienezza.

Io sono in te, Padre, parte della Tua esistenza.