Perchè pregare? E chi? E poi, sono ascoltate le preghiere dell'uomo?
 

 

Veramente, conoscendo l'insegnamento dei maestri, vien fatto di porsi la domanda: "Perchè pregare?". Ecco: innanzi tutto il pregare deve intendersi come un mettersi in collegamento con il proprio sè superiore; se volete, con Dio, e siccome Dio è alla radice di ogni essere, è un collegarsi con il proprio vero essere.

A che scopo?, direte. Allo scopo di raggiungere l'unione di tutti i veicoli,  per esempio. 

Ma l'intenzione della preghiera deve esulare da ogni motivazione egoistica, deve essere un rivolgersi al Supremo affinchè siano aiutati gli altri. Questa è la preghiera più bella, che non ha istanze egoistiche e personalistiche, ma che riguarda e impetra il bene di altri.

Certo, sapendo che esiste il karma, qualcuno può chiedersi che senso abbia pregare, quando una determinata creatura ha un karma per cui deve necessariamente essere addolorata. Ma questo non deve interessare a chi prega, il quale deve sentire la spinta altruistica di aiutare proprio quelli che ne hanno bisogno, che sono nel karma del dolore. Il fatto, poi, che gli altri ricevano o non ricevano questo suo aiuto, non ha alcuna importanza.

Anche un antico testo indiano, la Bhagavad Gita, insegna che l'uomo deve agire per l'agire in sè, senza aspettarsi il frutto dell'azione, quindi deve pregare avendo l'impulso e l'intenzione di aiutare gli altri, la spinta a far loro del bene: che poi questo bene arrivi o no, non ha alcuna importanza.

Quindi, pregare per mettersi in contatto col il proprio vero essere, con la vera natura di se stessi, al fine di raggiungere quell'unione armoniosa che è nell'ordine naturale delle cose, pregare per cercare di porgere un aiuto, possano o non possano riceverlo quelli a cui è amorosamente indirizzato.

Ora, domandarsi se le preghiere sono "ascoltate" fa ripensare al concetto di un Dio che sta lassù, che ha bisogno di essere pregato, e quando si prega bene e si ha la fortuna di trovare il suo lato debole, allora acconsente e accontenta. No, non è davvero così.

Però rivolgere pensieri di aiuto ad altri, oppure per cercare di essere illuminati, è sempre una cosa che fa indirizzare l'uomo in senso favorevole alla corrente della vita. Mi spiego: se tu preghi per capire una certa situazione, per capire come ti devi comportare, qual è la strada migliore, vuol dire che hai l'intenzione di seguire la strada migliore, di arrivare a un chiarimento, a una comprensione. Già il solo fatto di avere questa intenzione ti muove in quel senso. Se invece non preghi proprio perchè non vuoi capire, non vuoi sapere, chiaramente vai contro la corrente dell'evoluzione, della vita. In questo senso, una preghiera detta per comprendere non può che essere "ascoltata".