Foto


Ricordo che quando in alcuni volumi di spiritismo avevo viste riprodotte certe foto medianiche, mi aveva colpi­to e reso dubbiosa quella massa “ tipo cotone idrofilo” che si vedeva intorno alle immagine. Ebbene, avevo davanti a me la stessa cosa, ma io avevo visto come si era pro­dotto questo miracolo, come erano state scattate le foto, come davanti all'obiettivo ci fosse solo il volto di Roberto in penombra con la benda davanti agli occhi, mentre ora avevamo davanti a noi la nitida fotografia di un volto sconosciuto, dai lineamenti marcati, lo sguardo intenso e una folta barba; circondato da una specie di nube di cotone!

Nelle prime fotografie si vede solo l'ectoplasma bianco, con una apertura nel mezzo dalla quale appare, via via sempre più evidente, l'immagine di un volto un po' sfocato. Nella quinta il volto è ben visibile e a fuoco.

In una successiva breve trance, qualche giorno dopo, ci fu chiarito che Francois era un medico occultista all'epoca della rivoluzione francese, ed era stato anche medico dell'Armata di Napoleone.

Da allora Francois iniziò a presentarsi alle nostre sedute, con una voce gradevole e possente, dall'accento lievemente francese. Rispondeva a tutti i nostri interrogativi sulle ultime lezioni di Kempis che erano molto difficili: di tanto in tanto dava qualche notizia riguardante la sua vita passata. Per esempio, disse che era vissuto dieci anni a Udine come Direttore di quell'ospedale quando Napolene dominava l'Italia, che i suoi genitori erano stati uccisi ed altre cose per cui potemmo appurare che si trattava di Francois Broussais, una personalità molto nota in Francia. A Parigi un nostro amico si procurò due biografie di Francois, scritte in francese, nelle quali trovammo conferma di tutte le notizie che Francois ci aveva dato di se stesso.

Dal 1980 Francois è stata l'entità che più di ogni altra si è intrattenuta fra noi: come ho già accennato, l'insegnamento vero e proprio veniva dato circa una volta al mese, con l'intervento o di Kempis, o di Dali, o del Fratello Orientale, o di Claudio: alcune volte si è manifestato anche il Maestro Veneziano, che non si era mai presentato negli anni precedenti. Roberto andava in trance improvvi­samente, alla presenza di due o tre amici che mettevano in funzione il registratore e noi tutti seguivamo l'insegnamento attraverso le registrazioni. Inoltre, ogni sabato sera, Roberto riuniva gli amici in casa sua: si può dire che ora il cerchio fisso - di sette o otto persone - era formato dagli amici più recenti: venivano ammessi però quattro o cinque osservatori, per cercare di soddisfare le richieste di partecipazione che ci giungevano continuamente.

In queste sedute si manifestava sempre Francois. Preannunciato dal profumo di violette, Dali interveniva con un breve saluto, o una esortazione, una preghiera, una benedizione. Ogni tanto, al posto di Dali, interveniva Teresa col profumo di rose e le sue dolci parole d'amore. Quello che non mancava mai era il magico intervento di Michel, con intense luminosità che a volte illuminavano tutto il volto di Roberto e con i suoi misteriosi doni. Tra la metà del 1980 e la fine del 1983 sono stati più di cento gli oggetti apportati!

Anche se l'importanza degli apporti non sta certo nel loro valore intrinseco, è innegabile che desti una certa me­raviglia il fatto che spesso si sia trattato di oggetti in oro e pietre, o altrimenti in argento: bracciali, catenine, monete, spilli, piccole croci, ciondoli vari.


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